I SARCOFAGI DI BRIVIO
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Nell'agosto del 1955, nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione effettuati nella corte del castello di Brivio, furono trovati sotto un muro due sarcofagi.
Al momento del ritrovamento le due tombe erano già state sconvolte: una era priva della copertura e conteneva resti ossei, forse una deposizione plurima, mentre l'altra aveva un coperchio a doppio spiovente ed era vuota.
Negli anni settanta, sempre durante alcuni lavori nel castello, emersero altri frammenti di sarcofagi.
Si può supporre, dunque, pur mancando una documentazione scientifica dei ritrovamenti, che l'area fosse destinata ad un uso cimiteriale, forse legata alla primitiva chiesa menzionata nelle pergamene con il nome di Sant'Alessandro.
Con l'affermarsi del Cristianesimo la pratica dell'inumazione iniziò a sostituire quella dell'incinerazione diffusa in epoca romana e si determinarono cambiamenti non solo nel tipo di tomba ma anche nel tipo di corredo funerario, che si impoverì fino ad essere in seguito eliminato del tutto.
Nel III-IV secolo ebbero grande diffusione le tombe cosiddette "alla cappuccina" in tegoloni e coppi, le tombe scavate direttamente nella pietra dei massi erratici, "i massi avello", e i sarcofagi con il coperchio a doppio spiovente, in pietra di serizzo, di ghiandone o di granito Erano, invece, rari i sarcofagi di marmo, con i fianchi scolpiti con raffigurazioni tratte dal mondo mitologico o da quello cristiano.
 
Ritrovamenlo sarcofagi particolare sarcofagi
Ritrovamento dei due sarcofagi nel cortile del castello di Brivio. 1955. Particolare
Sarcofagi oggi
I sarcofagi oggi
I due sarcofagi di Brivio rientrano nella tipologia più comune impiegata tra la tarda antichità e l'altomedioevo: in pietra di serizzo, semplici, privi di rilievi, come è usuale per questo tipo, a cassa parallelepipeda e con la vasca interna ovale.
Il serizzo, una pietra scabra e granulosa, fu abbondantemente impiegato per la sua buona resistenza e per la sua economicità in tutta l'età romana imperiale fino ai secoli centrali del medioevo, sostituendo, insieme al ghiandone, il più costoso marmo.
Il serizzo era di facile reperibilità e si trovava sotto forma di massi erratici di origine glaciale disseminati nella zona della Transpadana compresa tra il Verbano e il Lario meridionale.
È probabile che il masso scelto per ricavarne un sarcofago fosse tagliato e sbozzato direttamente sul luogo del rinvenimento, dato l'elevato peso specifico del serizzo e di conseguenza la difficoltà nel trasportarlo.
Disegno ricostruttivo di sepolture
Disegno ricostruttivo di sepolture in sarcofago liscio di età tardoantica e palcocristiana.
foto di F. Corni. 2007
Disegno ricostruttivo di sepoltura
Disegno ricostruttivo di sepoltura in casse di lastre di età tardoantica e paleocristiana.
foto di F. Corni. 2007
 
Testi, progettazione e coordinamento scientifico: Gian Luigi Daccò e Nicoletta Sfredda - per informazioni: Tel. 039/5320114 - segreteria@comune.brivio.lc.it